venerdì 28 agosto 2015

Il gioco della "Polis"

L'ossa tue lavorate cangiarsi dovevano in pezzi
del gioco in guerra nato, Palamede.
Eri in guerra e fu lì che inventasti una guerra novella
in un campo di legno amica guerra
Antologia Palatina


La Polis è un antenato del gioco degli scacchi ideato, secondo la tradizione, da Palamede, personaggio mitico inventore, fra le altre cose, dell'alfabeto (Euripide, Palamede, fr. 578), dei numeri e della falange (Platone, Repubblica, 522d).
Il gioco in effetti riunisce in sè queste caratteristica: l'uso della logica e la strategia militare e, sempre secondo il mito, fu inizialmente pensato proprio per tenere occupati i soldati greci sotto le mura di Troia.


Come di gran parte dei giochi antichi, le regole esatte non ci sono rimaste, ma è possibile ricostruirle partendo da ciò che sappiamo della struttura del gioco e dai frammenti.
-Si giocava su un tavoliere diviso in caselle. Ne sono state trovate di dimensioni diverse, per cui è possibile che non avessero un numero standard di caselle.
-Teseo, nelle Supplici di Euripide, afferma che nella democrazia tutti gli abitanti sono uguali fra loro come le pedine del gioco della Polis, per cui possiamo facilmente intuire che non esistesse una differenza nelle possibilità di movimento e nella importanza dei pezzi, come negli scacchi o nel romano ludus latruncolorum. Le pedine venivano chiamate kya, cioè "cani".
-assomigliando al successivo ludus latruncolorum, possiamo intuire che le pedine si possano muovere avanti e indietro, a destra e a sinistra, di quante caselle il giocatore voglia, come la torre del gioco degli scacchi.

-come nelle battaglie in falange, la vittoria si ha riuscendo ad accerchiare e isolare i membri della formazione avversaria. Per mangiare una pedina, la si deve bloccare fra due delle proprie, in orizzontale, in verticale o in un angolo.
-l'unica eccezione è se una pedina viene mossa intenzionalmente nello spazio fra due pedine avversarie. In questo caso non viene mangiata.



 Per i Greci, giochi come la Polis erano di grandissima importanza:
essi insegnavano ad esercitare la logica e l'intelletto, istruivano ai principi su cui si reggeva la città e insegnavano le basi della strategia militare, oltre che a guardare le cose nel loro insieme, da diverse prospettive: la Polis infatti obbliga il giocatore a tenere sempre presente tutto ciò che avviene in ogni punto della scacchiera e insegna che ogni possibile mossa genera un concatenarsi di conseguenze sull'intero schema generale.

L'Eterno è un bambino che gioca muovendo i pezzi sulla scacchiera. Di un bambino è il regno
Eraclito di Efeso

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