giovedì 18 marzo 2010

Teatro

Il teatro, ad Atene, era un vero e proprio rito di massa, cui la popolazione partecipava con interesse ed entusiasmo. Ben lungi dal rappresentare solamente una occasione di svago ed evasione, era un fenomeno con forti connotazioni sociali e religiose. Ad Atene, le rappresentazioni avvenivano in determinati periodi dell'anno, le Lenee e le Dionisie, entrambe festivita' dedicate a Dioniso, il cui altare sorgeva al centro dei teatri. Le tragedie avevano argomento storico, sebbene ne sia giunta a noi soltanto una, o mitologico, delle quali, invece, possediamo un ampio patrimonio. Secondo Aristotele, la rappresentazione, attraverso la metafora del mito, di impulsi e passioni profonde e oscure dell'animo umano, ha la funzione di sfogare questi stimoli in una sorta di esorcismo collettivo. Il filosofo chiamava questo fenomeno "Catarsi" (purificazione). Il teatro assunse quindi la funzione di cassa di risonanza per le idee, i problemi e la vita politica e culturale dell'Atene democratica, al punto che alle rappresentazioni poteva partecipare l'intera popolazione della polis, compresi donne, bambini e schiavi, addirittura gli stranieri. Tanto fondamentale era considerato questo ruolo, che, da Pericle in poi, la tesoreria di stato rimborsava il biglietto d'ingresso ai teatri. Il gruppo storico dei "Figli del Sole" ripropone questo raffinato ed interessante aspetto della cultura greca, attraverso la messa in scena di tragedie e commedie dei piu' grandi autori ellenici. Per informazioni ed organizzazione, contattateci attraverso questo sito.

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